venerdì 7 ottobre 2011

parole

lettere,è sempre stata quella la nostra soluzione e l'abbiamo sempre sottovaluttata,un intrecciarsi di lettere che s'accumulano una sull'altra come i nostri corpi,curiosi,si cercano,
frasi,una stasi di pensieri sospesi nelle nostre menti eppure così potenzialmente letali,
s'accumulano e incalzano le dita che fremono sotto la morsa dell'idea,tu
unico artefice del mio dire,tu che mis pingi oltre il confine del silenzio,tu che mi porti sul picco della mia coscienza per farmi assaporare la mia potenzialità...

sabato 20 novembre 2010

fiamma

..fiamma scalda,brucia,danza,arde,consuma e ti avvolge senza,non ti lascia la possibilità di sfuggirgli,ti prende,ti possiede,ti incatena a se,non puoi sfuggirle più...

signore di terre lontane

Mio signore che vieni da lontano
lasci le tue terre rigogliose e traboccanti di sogni
per giungere qui
nella terra della desolazione
cavalchi un nero destriero
veloce e sfuggente come le sottili gocce della pioggia irlandese
che tintinna nel vuoto dei nostri giorni
oh mio signore
portaci i colori dei tuoi mondi…
Che io possa strappar arcobaleni dai cieli
e farne tappeti per i tuoi piedi
non ci saranno aquile che voleranno più lontano del tuo sguardo
non ci saranno soli più radiosi di un tuo sorriso
mio signore che vieni da lontano
portaci il calore della tua terra
i nostri cieli non sanno tergersi di tramonti
 
Signore della notte
il mio appello ti giunge sottile
come il sibilo del vento
signore dell oscurità
portami nel tuo mondo
che getti sabbia sugli occhi stanchi
dolce morfeo
lascia che sia notte
che sia buio
lascia che il tuo mantello di stelle
copra i mortali affanni
aspetta dietro l’ombra di una fiaccola
l’ultimo guizzo di luna….
 
 
Signore del mare
le tue onde ridestano i sogni spenti
abbandonati sulla spaiggia come relitti
vele stracce
accalcate sugli scogli
sirene morte
lascia che i miei sogni
non siano canti assopiti
ridesta con le tue onde
i sogni spenti mio signore
e sui tuoi scogli
s’infrangerà la mia voce

venerdì 19 novembre 2010

...strade...

Percorrevo una strada malata,una di quelle strade giuste ma sdrucciolevoli,che si sgretolano come i sogni ancora appesi agli occhi stropicciati,una di quelle strade che non ti permettono neanche di goderti il panorama perchè ti assorbono completamente nello sfrozo di percorrerle senza perdere l'equilibrio,sono di quelle strade che richiedono tutta la tua concentrazione per mantenere un equilibrio che di equilibrio non ha nulla, quelle strade che quando guardi indietro vedi esattamente ciò che hai davanti e non capisci più nè quanta strada hai fatto nè quanta ne devi ancora fare,quelle strade dove il primo passo pesa.
Ma come in tutti più contorti viaggi la strada prima o poi finisce ed è da lì,da quella fine che ho iniziato a volare...